Ieri giornata di shopping. Ovviamente tappa obbligatoria: la Feltrinelli. Vuoi saltarla? Sia mai.
Così dopo aver girovagato, curiosato e cercato sono uscita col mio sacchettino. Il dvd di Zia Mame (tanto per vedere se rispettiamo la teoria) e "L'amore non guasta" di Coe. Perché avevo voglia di qualcosa di Coe, e perché il titolo mi attirava (sull'acquisto dettato dal titolo ci sarà, poi, un EquiLibrismo a parte).
Stamattina ho riferito a Cinzia di aver comprato quel libro, visto che è stata lei ad attaccarmi il morbo di Coe. Cinzia mi scrive: "Ti invidio un po', puoi ancora "scoprirlo". Io avendo letto tutti i suoi libri posso solo aspettare che ne scriva un altro".
Ci riflettevo mentre camminavo verso l'ufficio. Ci sono autori di cui alle volte ti dispiaci di aver già letto tutto. A volte vedo chi inizia a leggere Pennac. E sento nostalgia della famiglia Malausenne. Li invidio, penso a quando sorrideranno scoprendo il mestiere di Benjamin, o la stramba famiglia che si ritrova. Aspetto sempre la nuova uscita di un libro di Carlotto, sperando che si sbrighi a scrivere. Ma, è bello anche aspettare, scoprire che il tal giorno uscirà il nuovo libro di uno dei tuoi autori preferiti. attendere il giorno, precipitarsi in libreria e correre a casa per iniziare a leggerlo (salvo spesso aprirlo già mentre sei sul bus ed immergerti nella novità).
Rileggerli non è come leggerli la prima volta. Quando li scopri, ti sorprendi e ridi. Rileggere è ritrovare alcune emozioni, a volte scoprire passaggi che la prima volta ti erano sfuggiti. Quindi, magari, andrò a riprendere "Il Paradiso degli Orchi" per tornare per un po' a Belleville. Ma continuerò ad invidiare tutti quei lettori che lo aprono per la prima volta.