"Il Francese" segna l'esordio di Massimo Carlotto nella storica collana "I Gialli" di Mondadori.
Nella vita di Toni Zanchetta, detto il Francese, sembra scorrere tutto al meglio. Gestisce una maison di escort d’alto bordo, donne che a una quotidianità “regolare” da casalinghe o commesse affiancano una seconda vita in cui interpretano dei personaggi (dalla pin-up d’altri tempi alla manager in carriera) per proporre a ogni cliente l’ideale femminile che più lo stuzzica (e non credo che sia un caso se tutto ciò mi richiama alla memoria la “Fleur-de-Lis” di L.A. Confidential).
Il Francese è un pappone (o macrò, come preferisce definirsi) insolito, cura le sue dodici "madamoiselle", e divide i proventi a metà con loro, pretendendo in cambio il rispetto di regole ferree, come non assumere droga o mettere in piedi parallelamente, traffici sporchi di vario tipo. Un vanto e un biglietto da visita per Zanchetta, che in questo modo intercetta molti professionisti e imprenditori del Nordest.
Tutto va a gonfie vele fino a quando Claire / Serena, una delle sue protette, scompare nel nulla, i genitori scoprono la sua doppia vita e il Francese diventa il sospettato numero 1.
Nel giro di pochi mesi deve cedere la sua maison e le ragazze che finiscono in mano a una spietata banda della malavita serba, che in cambio è in grado di creargli un alibi che lo scagioni.
Per fortuna di rado gli sbirri agivano preventivamente, e comunque nemmeno nella fantasia sarebbero stati in grado di ipotizzare la reazione della banda. Lui sì. Quando fai quel mestiere, la prima regola è conoscere a fondo il mondo criminale che gira intorno alle tue puttane, perché prima o poi qualche fesso tenterà di portartele via.
A Toni, però, non basta essere fuori dall’indagine, vuole trovare Serena, sapere cosa le è successo. Una scelta che lo porterà a scontrarsi con la commissaria Ardizzone e a rischiare la vita.
“Qui siamo in Veneto, la terra del Nero e dei maghi dell’evasione”.
Un noir ben orchestrato nel tanto caro Nord Est italiano, un libro in cui, come accade spesso nei libri di Carlotto, la corruzione, gli affari loschi, il nero e le incoerenze di questa realtà vengono raccontate in modo crudo e diretto, un sommerso che non viene nascosto ma disvelato e messo nelle mani dei lettori.
Gli propose l’acquisto di una casetta ristrutturata in un quartiere ben servito, a cinque minuti di monopattino –ormai le distanze si misuravano così –dal centro.
