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I Rom gratis sui mezzi pubblici. La nuova bufala viaggia in rete

Vi ricordate il senatore Cirenga e la bufala dei 134 miliardi di euro per trovare un posto di lavoro ai parlamentari non rieletti? Legislatura che cambi, nuovo fantomatico parlamentare che trovi. Oggi tocca al deputato Beneamato di SEL, presidente dell’inesistente commissione Pari Opportunità della Camera, rea di aver licenziato un provvedimento che “dal primo aprile consentirà a tutti i Rom con regolare carta d’identità di viaggiare gratuitamente e mendicare legalmente su tutti i mezzi del trasporto pubblico nazionale“.
Il testo della news «Un aiuto concreto ai tanti Rom che usano il trasporto pubblico per poter mendicare e trovare il giusto sostentamento per una vita dignitosa. Un impegno per garantire a tutti la fondamentale libertà di sopravvivenza. Questo provvedimento continua sulla strada intrapresa dal nostro Governo in questa fase di profonda crisi». Questo il commento del Presidente della Commissione Pari Opportunità della Camera – Beneamato SEL -al provvedimento che dal primo aprile consentirà a tutti i Rom con regolare carta d’identità  di viaggiare gratuitamente e mendicare legalmente su tutti i mezzi del trasporto pubblico nazionale. Il decreto, che ha previsto nell’ultimo patto di stabilità uno stanziamento di 320 milioni l’anno fino al 2015, è stata approvato il 27 gennaio scorso e dovrebbe coinvolgere più di 300 mila Rom. Per la minoranza Rom l’esenzione coprirà tutte le tratte nazionali. « Il nostro obiettivo – ha detto l’onorevole Beneamato- è quello di intervenire con decisione sul sistema della mobilità per rendere i mezzi di trasporto più attraenti e maggiormente fruibili. Allo stesso tempo non potevamo rimanere indifferenti verso questioni di giustizia sociale e solidarietà verso questa bistrattata minoranza. E’ l’Europa che ce lo chiede». Mentre in Francia il ministro degli Interni  Manuel Valls insiste che se i nomadi non vogliano integrarsi nella società, devono essere espulsi, in Italia si faranno viaggiare gratis a discapito degli italiani onesti che pagano le pesanti tasse! Un vero e proprio “pesce d’aprile” per gli italiani! Fonte :http://notiziepericolose.blogspot.it/2014/01/i-rom-viaggeranno-gratis-sui-mezzi-di.html
La fonte è un blog dichiaratamente umoristico (il sottotitolo è “dove la leggenda diventa notizia”) e da lì il post, pubblicato il 28 gennaio scorso, ha 671 condivisioni. Ma i commenti e le condivisioni che provengono da JedaSupportNews, hanno toni tutt’altro che umoristici, e lì la notizia ha già 251 mila condivisioni.  Eppure, a parte la data del primo aprile e quell’ultima frase abbastanza chiara “Un vero e proprio “pesce d’aprile” per gli italiani!” chiunque con 2 semplici controlli potrebbe capire che la notizia è totalmente falsa. Basta andare sul sito della Camera dei Deputati e appurare che: a- non esiste alcun deputato Beneamato e che non esiste nemmeno la commissione Pari Opportunità. Stessa cosa riguarda per la stessa notizia pubblicata sul sito Gazzetta del Nord dove si parla delfantomatico d.lgs n. 291 del 2014, con tanto di descrizione di agevolazioni anche per taxy, (ma qui basterebbe leggere “Testata giornalitsica registrata al Tribunale di Prosopopea (TV) n. 56125” per accorgersi che si tratta di un sito umoristico) che conta 1300 condivisioni tutti dai toni tutt’altro che scherzose. Anche qui basterebbe cercare in Gazzetta Ufficiale il decreto per non trovarne traccia.  Sono sempre di più le persone che cascano in queste bufale. Perché? Ne parla la ricerca «Collective Attention in the Age of (Mis)information», l’attenzione collettiva nell’età della (dis)informazione, condotta da un team di studiosi della Northeastern University di Boston, dell’Università di Lione e del Laboratory of Computational Social Science (CSSLab) del Centro Alti Studi Imt di Lucca (Delia Mocanu, Luca Rossi, Qian Zhang, Màrton Karsai, Walter Quattrociocchi) pubblicata da La Stampa.
Lo studio ha seguito oltre 2.300.000 persone su social media come Facebook durante la campagna elettorale politica italiana del 2013 e i risultati negano la tesi popolare dell’«intelligenza collettiva» che animerebbe la Rete, provando invece l’esistenza di un iceberg grigio di «credulità collettiva». I seguaci delle «teorie del complotto» credono che il mondo sia controllato da persone, o organizzazioni, onnipotenti, e interpretano ogni smentita alle proprie opinioni come una manovra occulta degli avversari. L’attenzione pubblica è scarsa e la disinformazione potente al punto che spesso è considerata dai cittadini pari all’informazione classica. Per molti utenti della Rete il tempo dedicato ai miti e quello speso analizzando i fatti si equivalgono. Chi comincia a bazzicare siti dove complotti, false notizie e deformazioni vengono creati in serie, rapidamente si assuefà e perde senso critico. Lo studio conferma una delle caratteristiche più infide del nostro tempo online: su testate satiriche o forum aperti, i «trolls», utenti anonimi che diffondono battutacce, menzogne, grossolane e comiche esagerazioni, vengono spesso equivocati per fonti autorevoli e il loro teatrino scambiato per realtà. La dinamica sociale di Facebook, mischiando in modo apparentemente neutrale vero e falso, finisca per affermare le menzogne sulle verità. Gli attivisti online via Facebook evitano di confrontarsi con fonti che contraddicono le loro versioni, persuasi che spargano falsità per interessi spregevoli.
Insomma, quando la fonte di una notizia in cui si parla di una legge è un altro blog e non il sito della Camera / Senato o la Gazzetta Ufficiale, dubitate almeno un po’ e prima di condividere provate a fare qualche ricerca un più, eviterete che la rete delle menzogne si infittisca sempre di più

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